Francesco: le divisioni non ci impediscono di essere fratelli

Vatican News

Marina Tomarro – Città del Vaticano

“Gesù ci invia ad annunciare che lui è con noi, è davanti al Padre, ci accompagna; e come cristiani, senza esplicitare le divisioni che ancora ci sono ma che non ci impediscono di lavorare insieme, camminare insieme, lavarci i piedi l’un l’altro: ricordiamo Bari. Servire insieme”. E’ il pensiero centrale del breve videomessaggio col quale il Papa ha voluto farsi presente all’incontro promosso dalla Consultazione Carismatica Italiana sul tema “Fraternità in Cristo «Va’ e di’ ai miei fratelli che io torno al Padre mio e vostro, Dio mio e vostro». Francesco ringrazia i partecipanti per un lavoro che, esclama, fate “da anni – da anni!”, a partire, ricorda, dall’incontro di Bari del 1992, insistendo sul valore della “fratellanza” tra il mondo cattolico e quello delle Chiese evangeliche italiane.

Un gesto che ha guarito i cuori

“E’ importante che questo cammino continui”, spiega a Vatican News Giovanni Traettino, pastore della Chiesa Evangelica della Riconciliazione di Caserta. “Nel 1992, fui invitato a Bari per un concilio del Rinnovamento carismatico, e in quella occasione, dopo aver predicato, mi sentii spinto dal Signore a fare il gesto di lavare i piedi ad uno dei responsabili di Rinnovamento, che era un frate, e questo atto portò ad una grande guarigione nei nostri cuori. Successivamente nell’autunno di quell’anno ci incontrammo, e decidemmo di continuare questo spirito di unione che avevamo trovato, dando vita ad una Consultazione Carismatica Italiana formata da cattolici e pentecostali. Da allora ogni anno ci siamo ritrovati con degli incontri dove abbiamo approfondito diverse tematiche. Poi dopo l’elezione di Papa Francesco, abbiamo approfondito ancora di più la nostra conoscenza reciproca”.

Ascolta l’intervista al pastore Giovanni Traettino

Una teologia dello Spirito Santo

“Questo è un tempo di cambiamenti epocali – sottolinea Matteo Calisi, fondatore e presidente della Comunità di Gesù – tutte le Chiese d’Occidente sono attraversate da un vento di grazia che è rappresentato proprio dal Movimento Pentecostale, che abbraccia sia i cattolici che i protestanti, fino agli ortodossi. Possiamo parlare di un ecumenismo spirituale quindi, che diventa una sfida per tutte le Chiese cristiane, per la loro teologia, facendo emergere una nuova coscienza comunitaria, che ha messo in evidenza quegli aspetti comuni tra le nostre professioni, come la preghiera per ottenere la guarigione dei malati, l’iniziazione cristiana degli adulti, l’adorazione spontanea ed ispirata, o altri carismi. Tutto questo ha evidenziato l’urgenza di promuovere una teologia dello Spirito Santo come teologia della vita. Solo così la sana provocazione ecumenica del pentecostalismo avrà realizzato la sua vocazione e la sua missione, anche in tutto ciò che riguarda la teologia, il dialogo e la pastorale ordinaria delle diocesi”.

Ascolta l’intervista a Matteo Calisi

Tutti uniti in Cristo

La vicinanza di Papa Francesco nel favorire un dialogo ecumenico sempre più proficuo, è stata fondamentale, sia per i cattolici che per i pentecostali, perché nonostante le divisioni e le differenze è possibile fare un lavoro insieme. “Io credo che la base che abbiamo in comune è talmente importante e significativa – commenta il pastore Traettino – che le cose che ci dividono vanno decisamente in secondo piano. A fondamento del nostro ecumenismo infatti c’è Cristo, l’esperienza dello Spirito Santo e dell’incontro con Lui. Per cui tutti quelli che vivono un’autentica esperienza di fede, dovrebbero dialogare e camminare insieme, perché se stiamo uniti al Signore, non possiamo non sentirci fratelli e fare quindi un percorso comune”.