Francesco: la carità lavora non solo “per” ma “con” le persone che aiuta

Vatican News

Adriana Masotti – Città del Vaticano

Da 40 anni la Fondazione Marcello Candia lavora per curare i malati, i lebbrosi, sostenere i più poveri ed emarginati del Nord-Est del Brasile. A farla nascere, appunto nel 1982, lo slancio missionario di Candia, di cui porta il nome, un industriale lombardo che negli anni ’60 aveva deciso di trasferirsi nel Paese del Sud America per assistere i più bisognosi.  

San Paolo VI: evitare ogni paternalismo

Incontrando stamattina in Vaticano i membri della Fondazione, Papa Francesco sottolinea in particolare il metodo e lo stile con cui essa porta avanti le sue iniziative, mantenedosi fedele al mandato che Marcello Candia ricevette direttamente da San Paolo VI. Ed è questo mandato che Francesco vuol commentare dicendo che può “far bene a tutti coloro che gestiscono opere simili”. Il Papa afferma:

Anzitutto, Paolo VI disse a Candia: “Se fa un ospedale in Brasile, lo faccia brasiliano…”. Cioè ben inserito nella realtà locale, coinvolgendo la gente del posto… Anche se magari un po’ di stile milanese lo avrà messo! No, ma … la inculturazione: prendere la cultura del posto dove andiamo a lavorare … “Faccia attenzione – continuava – ad evitare ogni sorta di paternalismo, non imponga le sue idee ad altri, anche con buona intenzione”.

Da imprenditore, commenta Francesco, Candia “era abituato a decidere in prima persona”, doveva quindi imparare un modo diverso di “guidare le cose”. 

L’obiettivo è non essere più necessari

Un’altra raccomandazione che San Paolo VI consegnò a Candia fu: “Faccia l’ospedale non solo per i brasiliani, ma con i brasiliani”. Papa Francesco ribadisce “non solo per, ma con”. E osseva:

Questo è importante, è una regola generale della carità: lavorare con le persone destinatarie del servizio. E aggiungeva: “Si proponga come obiettivo finale di non essere più necessario”. Questo è saggio, eh? Ma tante volte qui, anche noi in Chiesa, troviamo gente di valore, preti, vescovi, ma credono che la storia della salvezza passi da loro, che sono necessari … Nessuno, nessuno è necessario assolutamente.

Sostenere le comunità locali 

Non rendersi indispensabili, legando a sè le ciò che si realizza, ma anzi fare in modo che siano i collaboratori locali ad assicurare a tutto questo continuità, è una regola molto saggia, fa notare il Papa, e ringrazia i presenti per il loro sforzo di proseguire proprio su questa strada non gestendo in proprio le opere, ma sostenendo le comunità locali e i missionari nelle loro iniziative rivolte alle persone in necessità. Quindi prosegue: 

E un altro merito che avete è che i costi di mantenimento della Fondazione sono minimi, quasi tutto va alle opere in Brasile. E questo è molto importante, perché ci sono organizzazioni e associazioni di lavoro per fare del bene, ma hanno una struttura di gente, di cose che – non esagero – la metà o il 60% vanno a pagare gli stipendi. No, questo non va bene. Il minimo, perché la maggior parte dei soldi vada alla gente. Questo è importante: continuate così. 

L’augurio di Francesco ai presenti è, dunque, di andare avanti e invita a portare la sua benedizione a tutti i collaboratori in Italia e in Brasile, oltre a chiedere preghiere per il suo lavoro “non facile”.