Francesco: fermate la crudeltà selvaggia della guerra

Vatican News

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

All’udienza generale, dopo la catechesi, il Papa ha rivolto “un saluto particolarmente affettuoso”, accompagnato da un lungo applauso, “ai bambini ucraini, ospitati dalla Fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’, dall’Associazione ‘Puer’ e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede, accompagnando il saluto da una nuova condanna dell’orrore che sta insanguinando l’est europeo.

Con questo saluto ai bambini torniamo anche a pensare a questa mostruosità della guerra e rinnoviamo le preghiere perchè si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra.

“In questo ultimo tratto del cammino quaresimale – ha poi detto Francesco – guardiamo alla Croce di Cristo, massima espressione dell’amore di Dio, e sforziamoci di stare sempre vicini a quanti soffrono, a quanti sono soli, ai deboli che patiscono violenza e non hanno chi li difenda”.

Accanto ai più piccoli dal disastro di Chernobyl ad oggi

L’associazione “Puer” ha come missione l’applicazione di misure a sostegno delle realtà sociali precarie, ponendo particolare attenzione alla tutela dei minori in stato di disagio. Una storia che si interseca, in particolare, con un evento drammatico: quello avvenuto il 26 aprile 1986 che ha portato allo scoppio di un reattore della centrale nucleare di Chernobyl. Da allora, grazie a questa realtà, sono stati accolti in zone non contaminate migliaia di bambini, provenienti soprattutto dalla Bielorussia, una delle nazioni più colpite dalle radiazioni. Anche la fondazione “Aiutiamoli a vivere” è stata animata dal prezioso contributo di persone di buona volontà che spontaneamente si sono messe all’opera per aiutare le popolazioni infantili colpite dal disastro nucleare di Chernobyl. Nei giorni scorsi, una delegazione di questa fondazione si è recata in Paesi ai confini con l’Ucraina per portare aiuti umanitari, tra cui generi alimentari, indumenti, coperte, scarpe e farmaci.

Infanzia negata

In Ucraina, a causa del conflitto scoppiato lo scorso 24 febbraio, sono morti almeno 144 bambini. Lo rendono noto fonti ucraine, sottolineando che quasi la metà delle vittime si registra a Kiev. In base a dati diffusi dall’Unicef, sono almeno 4 milioni e 300 mila i minori sfollati: sono più di 1,8 milioni i bambini che hanno raggiunto Paesi limitrofi come rifugiati e 2,5 milioni quelli sfollati interni. “La guerra ha causato uno dei più rapidi sfollamenti su larga scala di bambini dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha dichiarato il Direttore generale dell’Unicef Catherine Russell. “Questo è un triste risultato che potrebbe avere conseguenze durature per le generazioni a venire”.

Senza medicine e istruzione

La guerra ha anche avuto conseguenze devastanti sulle infrastrutture civili. Sono stati colpiti ospedali e scuole. Il Ministero ucraino dell’Istruzione e della Scienza ha reso noto che sono stati danneggiate più di 500 strutture per l’istruzione. Si stima, inoltre, che almeno 1,4 milioni di persone, in Ucraina non abbiano accesso all’acqua potabile. L’Unicef ha anche sottolineato che nel Paese dell’Est europeo si registra una riduzione della copertura vaccinale per le vaccinazioni di routine e soprattutto per quelle infantili, compresi il morbillo e la polio. Questo potrebbe portare rapidamente a focolai di malattie prevenibili con i vaccini, specialmente nelle aree sovraffollate dove la popolazione si rifugia durante raid e attacchi aerei. La guerra, giunta ormai al 35.mo giorno, continua a portare traumi e devastazioni: distrugge il futuro, in particolare quello delle nuove generazioni che hanno bisogno di pace e di protezione.