Francesco: dolore per le violenze in Myanmar, si apra un tempo di pace

Vatican News

Dal Papa, al termine dell’Angelus, la vicinanza al Paese asiatico ma anche al Perù, percorso dalle violenze, con l’invito a perseguire strade di dialogo. Nel cuore di Francesco i segnali di pace in Camerun e la martoriata Ucraina. Infine gli auguri per il Capodanno lunare e la raccomandazione, nella Domenica della Parola di Dio, ad avere sempre con sé un piccolo Vangelo

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

È addolorato il Papa per quanto sta accadendo in Myanmar. Qualche giorno fa è stato appiccato un incendio alla chiesa cattolica di Nostra Signora dell’Assunzione nel villaggio di Chan Thar, “uno dei luoghi di culto – spiega Francesco al termine dell’Angelus – più antichi e importanti del Paese”. Da qui l’invito a pregare e recitare insieme l’Ave Maria per chi da tempo è provato dalla violenza.

Sono vicino all’inerme popolazione civile, che in molte città è sottoposta a dura prova. Voglia Iddio che finisca presto questo conflitto e si apra un tempo nuovo di perdono, di amore e di pace. Preghiamo insieme la Madonna per il Myanmar. [Recita dell’Ave Maria…]

No alla violenza in Perù

Il dialogo come via per la risoluzione del conflitto tra le parti in Perù. È quanto il Papa auspica facendo suo l’appello dei vescovi del Paese che hanno ribadito il loro “no” alla violenza.

La violenza spegne la speranza di una giusta soluzione dei problemi. Incoraggio tutte le parti coinvolte a intraprendere la via del dialogo tra fratelli della stessa nazione, nel pieno rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto. Mi unisco ai Vescovi peruviani nel dire: ¡No a la violencia, venga de donde venga! ¡No más muertes!

I disordini, che hanno provocato circa 60 vittime, stanno continuando. A Lima oltre 200 studenti sono stati fermati durante lo sgombero del campus dell’Università di San Marcos. Le proteste sono iniziate a dicembre dopo la destituzione dell’ex presidente Castillo, ora in carcere. I manifestanti chiedono le dimissioni dell’attuale capo di Stato Boluarte e nuove elezioni.

Segnali di pace in Camerum

Francesco si sofferma poi sui passi in avanti che si stanno registrando in Camerun. “Segnali positivi “che fanno sperare in un progresso verso la risoluzione del conflitto delle regioni anglofone.

Incoraggio tutte le parti firmatarie dell’Accordo a perseverare nella via del dialogo e della comprensione reciproca, perché solo nell’incontro si può progettare il futuro.

Il pensiero alla martoriata Ucraina

Non manca poi un riferimento all’Ucraina, a quasi un anno dall’inizio del conflitto, Francesco non smette di invocare la pace nel Paese.

In questi giorni, mentre preghiamo in particolare per la piena unità di tutti i cristiani, non dimentichiamo, per favore, di invocare la pace per la martoriata Ucraina: il Signore conforti e sostenga quel popolo che soffre tanto! Soffre tanto!

Gli auguri per il Capodanno lunare

Infine il Papa formula “voti di pace e di ogni bene a tutti coloro che in Estremo Oriente e in varie parti del mondo celebrano il Capodanno Lunare”, occasione per le famiglie di stare insieme in solidarietà e armonia, espressione di una vita serena e felice. Nel suo cuore però non dimentica chi invece vive difficoltà.

In questa gioiosa circostanza, tuttavia, non posso non esprimere la mia vicinanza spirituale a quanti attraversano momenti di prova causati dalla pandemia da coronavirus, nella speranza che le presenti difficoltà vengano presto superate.

Papa Francesco, nella Domenica della Parola, rinnova l’invito a portare con sé un piccolo Vangelo perché “lì Gesù ci parla, ci illumina, ci guida”.

Riscopriamo con stupore il fatto che Dio ci parla, in particolare attraverso le Sacre Scritture. Leggiamole, studiamole, meditiamole, preghiamole. Ogni giorno leggiamo un brano della Bibbia, specialmente del Vangelo.