Francesco con i bambini del Dispensario S. Marta: guardiamo e ascoltiamo i bisogni della gente

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Antonella Palermo – Città del Vaticano

E’ un momento di gioioso incontro quello che il Papa ha vissuto stamattina in Aula Paolo VI insieme a circa 350 persone che gravitano attorno alle attività del Dispensario pediatrico S. Marta. Nella festosa e intima atmosfera prenatalizia, come se si fosse in una sorta di oratorio parrocchiale, Francesco ha interagito con i bambini presenti. “Dobbiamo ascoltare il bisogno della gente”, ha ripetuto e fatto ripetere in coro, nel suo stile paternamente affettuoso. Alla presenza anche del cardinale Konrad Kraieski, dell’Elemosineria apostolica, il Dispensario ha voluto così animare questa quarta domenica d’Avvento che è poi proseguita con la distribuzione di piccoli pacchi natalizi fatti di giocattoli e vestiti ricevuti in questi giorni grazie alla solidarietà di tanti.

Guardare e ascoltare i bisogni della gente

Dopo aver guardato una semplice scenetta preparata dai ragazzi, il Papa comincia a rivolgere alcune domande per far emergere il senso. Cosa significa? “L’amore per l’altro” dice una bambina. Ecco, la sintesi evangelica che il Papa sottolinea come buona risposta. “Significa che noi dobbiamo ascoltare il bisogno della gente. Se noi non li guardiamo in faccia i bisogni non li capiremo mai”. E si sofferma sulla parola ‘ascoltare’, una parola importante, dice. “Una persona che non ascolta gli altri ascolta se stesso soltanto. E’ una cosa noiosa ascoltare se stessi”. Meglio ascoltare gli altri – spiega il Papa – perché puoi capire le necessità e i bisogni. E ancora invita a ripetere tutti insieme: “ascoltare per capire”. E tutti i bimbi lo gridano a gran voce, mentre il Papa si finge sordo per far sì che il coro diventi più forte e robusto e quelle parole si fissino nella mente e nel cuore.

Amici che vogliono aiutarsi l’un l’altro

Ancora qualche domanda pone il Papa sostando in Aula. “Se io vado per la strada e incontro una persona che non è buona, è cattiva, ma ha freddo, ha fame, cosa è meglio fare? Me ne vado o mi fermo?”. C’è qualche esitazione… poi qualcuno risponde: “Mi fermo a dare aiuto”. E il Papa incalza: “A tutti? Anche a quello che non è una persona buona? Che spara contro di me?”. “Siii”, rispondono all’unisono. Una adesione che parte dai più piccoli in forma di fulminante catechesi e risuona come eco che dà energia e coraggio reciproco. “Noi siamo qui, oggi, amici che vogliamo aiutarci l’uno all’altro. Coraggio, avanti e buona festa”, conclude il Papa tra applausi e cori di auguri.

Un secolo di carità fraterna

Il Dispensario pediatrico S. Marta nasceva l’8 maggio del 1922, con la benedizione di Papa Pio XI. Affidato alle suore Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli che operano a Santa Marta in Vaticano, si avvale della collaborazione di medici volontari dell’Ospedale Bambino Gesù, dell’Associazione SS. Pietro e Paolo, di privati e di altre strutture sanitarie romane, con l’affiancamento di volontari laici che con il loro impegno e sostegno aiutano a mandare avanti l’Opera. Come ha ricordato uno di loro nel saluto a Francesco, il Dispensario offre ascolto, assistenza sanitaria e psicologica, di segretarirato sociale e di sostentamento a famiglie di qualsiasi appartenenza religiosa nel segno della massima accoglienza e generosità. “Doniamo affetto e vicinanza senza alcuna pretesa, se non il sorriso”, ha raccontato. E lo stile è quello insegnato nell’Enciclica Fratelli tutti, che guida l’agire nascosto e fruttuoso di questa realtà pulsante di vita.