Filippine, per il Covid si modificano i riti della Settimana Santa

Vatican News

Lisa Zengarini – Città del Vaticano

Nuovo giro di vite contro il Covid-19 nelle Filippine. La netta ripresa dei contagi registrata in questo mese marzo, dopo diverse settimane relativamente stabili, ha indotto le autorità a reintrodurre il lockdown nell’area metropolitana di Manila che comprende diverse diocesi. Questo significa che nelle parrocchie situate nelle aree sottoposte a quarantena comunitaria generale (GCQ), anche quest’anno il Triduo Pasquale non potrà essere celebrato in presenza.

Una chiusura “straziante”

La diocesi di Novaliches, compresa nel territorio metropolitano – riporta l’agenzia Ucanews – è stata la prima ad annunciare la cancellazione delle Messe con concorso di popolo. “È imperativo che le nostre parrocchie chiudano per contenere il peggioramento della pandemia”, si legge in una lettera ai fedeli del vescovo Roberto Gaa. “Se non si prendono misure drastiche e le cose vengono lasciate come sono adesso, il peggioramento della situazione potrebbe estendersi ad altri luoghi, sia dentro che fuori della nostra diocesi”. Il vescovo di Novaliches è stato seguito a stretto giro da quello della diocesi di Cubao che ha annunciato la chiusura di tutte le chiese a partire da oggi e per tutto il mese di aprile, per incoraggiare i fedeli a rimanere a casa. “Chiudere i nostri luoghi di culto nel momento culminante del nostro anno liturgico è straziante. Ma dobbiamo anche aprire gli occhi su una situazione che mette a rischio i fedeli”, spiega nella sua lettera il vescovo Honesto Ongtioco. “I numeri stanno aumentando e i dati scientifici mostrano che, se non si fanno interventi drastici, questi numeri non diminuiranno presto”, ha aggiunto monsignor Ongtioco.

Celebrazioni via streaming

L’arcidiocesi di Manila e la diocesi di Kalookan hanno già anticipato i fedeli che le Messe della Settimana Santa saranno trasmesse, come l’anno scorso, in streaming. Il vescovo di Paranaque, monsignor Jesse Mercado, ha esortato, da parte sua, i fedeli, a un “lockdown orante”. “Vi incoraggio a pregare il più possibile per la soluzione di questa crisi. Ricordiamoci sempre che dove si riuniscono due o tre persone nel Suo nome, Cristo è in mezzo a loro”, scrive il presule. Nelle Filippine i contagi hanno ripreso a crescere a partire dalla fine di febbraio, raggiungendo il record di 7.990 nuovi casi il 20 marzo. Il mese scorso i dati sembravano incoraggianti, tanto che le autorità avevano consentito alle chiese situate nelle aree sottoposte a quarantena comunitaria generale (GCQ), compresa la regione metropolitana di Manila, di portare dal 30% al 50% della loro capacità massima il numero di fedeli autorizzati a partecipare alle Messe in presenza.