Donato al Vaticano un manoscritto di Bernardino da Siena

Vatican News

di Cesare Pasini

Bernardino da Siena: il santo frate francescano che ha propagato la devozione per il nome di Gesù e ha percorso l’Italia centro-settentrionale predicando in ogni dove: a Siena, Ferrara, Pavia, Mantova, Milano, Roma, Genova, Padova, Bologna, L’Aquila, Perugia…; e le folle che si raccoglievano per ascoltare i suoi appassionati inviti alla conversione e alla pacificazione.

Non vogliamo dimenticarci per cogliere aspetti a cui in questo tempo siamo particolarmente sensibili ‒ che, ancor giovane (era nato nel 1380), entrato fra i membri della Compagnia dei battuti della Beata Vergine presso l’ospedale della Madonna della Scala a Siena, durante l’infuriare dell’epidemia di pestilenza che colpì la città nel 1400, per quattro mesi curò con alcuni compagni i colpiti dalla malattia. Nel 1411 poi, di nuovo a Siena, si ammalò egli stesso di peste, uscendone guarito dopo aver affrontando la malattia con serena fermezza.

La sua biografia ricorda anche la sua disponibilità a incarichi di responsabilità nel suo Ordine. Ma è opportuno tornare alla sua predicazione, che egli sentiva come sua vocazione e suo dovere inderogabile: una predicazione concreta e semplice, accorta e incisiva. In particolare ci soffermiamo sulle prediche da lui tenute a Padova nella quaresima del 1423. Di esse ci sono state conservate le “reportationes”, cioè le trascrizioni compiute da un ascoltatore in questo caso il notaio Daniele de Purziliis ‒ che le raccolse, oggi diremmo stenografandole, direttamente dalla viva voce del santo. La collezione di quelle prediche, tradotte in latino, è nota con il nome di Quadragesimale Seraphim ed ebbe l’onore di varie edizioni, a partire da quella cinquecentesca nell’Opera omnia stampata a Venezia, apud Iuntas, nel 1591.

La notizia che con sommo piacere e gratitudine desidero comunicare è che un esemplare manoscritto di questa raccolta è stato donato lo scorso 29 aprile a Papa Francesco, per la Biblioteca Apostolica Vaticana, dalla Fondazione “Gaudium Magnum – Maria e João Cortez de Lobão”. A porgere il dono al Santo Padre erano presenti i coniugi Maria e João Cortez de Lobão, con la loro numerosa famiglia di figli e nipoti, insieme al cardinale José Tolentino de Mendonça.

Si tratta di un austero codice cartaceo di più di 440 pagine, scritto non molto dopo il 1423 in una minuta grafia semigotica con occasionali elementi in inchiostro rosso (iniziali e rubriche). È uno dei rari testimoni di questa raccolta, tramandata, per quanto se ne sa, solo da altri tre esemplari, rispettivamente conservati alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, alla Biblioteca Ambrosiana di Milano e alla Biblioteca Comunale di Assisi. Il nuovo esemplare, sinora sconosciuto, entra ora nella Biblioteca Apostolica Vaticana per esservi custodito, consultato e studiato, e si troverà accanto ai manoscritti di mano di san Bernardino che fanno della Vaticana, insieme alle biblioteche di Siena, il luogo di conservazione più ricco dei suoi autografi.

La Biblioteca Apostolica Vaticana non solo è immensamente grata ai benefattori per lo straordinario dono ricevuto, ma è altrettanto consapevole che attraverso la sensibilità attenta di simili persone ed enti può continuare il proprio servizio rendendo accessibili a tutti sempre nuovi beni culturali.