L’annuncio è stato dato stamattina dal Papa in Piazza San Pietro durante la catechesi del mercoledì
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
“La prossima settimana, con l’Avvento, incomincerà anche la traduzione in cinese della sintesi della catechesi dell’udienza”. La notizia è di quelle che sanno di storia mentre muovono il primo passo nella cronaca, soprattutto se a comunicarla è la voce protagonista. Poco prima di chiudere l’udienza generale di questa mattina, 27 novembre, il Papa ha annunciato la novità che vedrà lettori di lingua cinese affiancare, oltre al lettore italiano, quelli che attualmente provvedono ogni settimana a tradurre le parole di Francesco in francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, arabo e polacco.
L’amore del Papa per il popolo cinese
Questa decisione è un segno concreto dell’attenzione e dell’amore che più volte Papa Francesco ha espresso nei riguardi del popolo cinese. Nel settembre 2018 in un messaggio aveva definito la Cina come “una terra ricca di grandi opportunità” e il “popolo cinese come artefice e custode di un inestimabile patrimonio di cultura e di saggezza, che si è raffinato resistendo alle avversità e integrando le diversità, e che, non a caso, fin dai tempi antichi è entrato in contatto con il messaggio cristiano”. Anche lo scorso anno, durante il viaggio apostolico in Mongolia, dall’altare della Messa a Ulaanbaatar, il 3 settembre 2023, Francesco aveva inviato “un caloroso saluto al nobile popolo cinese” esortando i cattolici cinesi a “essere buoni cristiani e buoni cittadini”. E diverse sono pure le circostanze in cui il Papa ha detto di voler visitare la Cina, Paese che “io ammiro” e “rispetto”, aveva detto il 13 settembre scorso durante la conferenza stampa in aereo al rientro da Singapore, definendo la nazione cinese “una promessa e una speranza per la Chiesa”.
Note di storia
Oggi sul portale di Radio Vaticana-Vatican News è possibile leggere informazioni in cinese sia tradizionale che semplificato. La nascita del programma in lingua cinese dell’emittente pontificia risale al 1950, mentre su L’Osservatore Romano i caratteri cinesi vengono stampati per la prima volta nel febbraio del 1981, quando Giovanni Paolo II pronunciò a sorpresa anche in quella lingua il discorso davanti al Monumento alla Pace di Hiroshima. Al 2009 risale invece l’ingresso della lingua cinese sul sito ufficiale della Santa Sede vatican.va. Per quanto riguarda la Fides, il notiziario in cinese semplificato viene pubblicato dal 1998.