Covid: nuova ondata nell’Est Europa. In Bulgaria e Romania pochi vaccinati

Vatican News

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Con l’avvicinarsi dell’inverno, il Covid-19 ha rialzato la testa in Europa Orientale: in Romania si segnalano tra i 15 e i 20 mila nuovi contagi al giorno, terapie intensive piene e pazienti inviati all’estero, come nella vicina Ungheria. A Bucarest e dintorni, in media, nell’ultimo mese, il virus ha ucciso una persona ogni 5 minuti. Il governo rumeno ha così deciso di tornare al coprifuoco notturno e a nuove severe misure restrittive in vigore da oggi, 25 ottobre, con pass vaccinali necessari in gran parte degli spazi pubblici. 

Anche la Bulgaria pensa di mandare i malati all’estero

La Bulgaria è agli ultimi posti nell’Unione Europea per percentuale di vaccinati, intorno al 30 per cento. Il governo di Sofia, da parte sua, ha annunciato di essere sul punto di dover inviare all’estero i malati di Covid-19. “La nostra capacità in termini di personale sanitario e ventilatori è quasi esaurita, dovremo cercare aiuto fuori dal Paese se la curva dei contagi non si ridurrà entro 10-15 giorni”, ha detto il ministro della Salute bulgaro, Stoycho Katsarov.

Casi in aumento nei Balcani e in Russia

La pandemia è in ripresa anche nei Balcani: in Serbia, dove solo la metà della popolazione è immunizzata, in Montenegro e Bosnia-Erzegovina. La Lettonia è in lockdown fino al 21 novembre, ed è record di decessi in Russia, dove il lavoro si fermerà in tutto il Paese dal 30 ottobre al 7 novembre, mentre Mosca chiude bar, negozi, scuole e ristoranti dal 28 ottobre per nove giorni.

Austria, possibile lockdown solo per i non vaccinati

In Austria, intanto, tra una settimana verrà adottato il green pass all’italiana anche per lavorare, ma, se aumenteranno i posti occupati in terapia intensiva, per i non vaccinati non basteranno più i tamponi rapidi: per loro scatterà un lockdown selettivo. “Stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati – ha dichiarato il cancelliere austriaco, Alexander Schallenberg – la maggior parte dei pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati contro il Covid-19: deve essere chiaro a queste persone che hanno una grande responsabilita’, abbiamo troppi procrastinatori ed esitanti, troppi che non sono riusciti a farsi vaccinare. Vaccinatevi!”. 

Regno Unito verso il “piano invernale”, con le mascherine

Anche Londra potrebbe fare marcia indietro e attuare il piano invernale, che prevederebbe il passaporto vaccinale in luoghi ad alto rischio e l’uso di mascherine. I contagi nel Regno Unito sono scesi ieri sotto quota 40 mila, ma i medici ospedalieri hanno avvertito che molte operazioni sono già state annullate a causa della carenza di personale.

In Cina niente maratone per salvare le Olimpiadi invernali

In Cina, infine, non correranno i 30 mila podisti previsti per la maratona di Pechino, rinviata fino a nuovo avviso dopo quella di Wuhan. Dopo il focolaio individuato ieri, con 39 casi causati da un contagio partito da turisti, non si vogliono correre rischi di nuove fiammate, a poco più di 100 giorni dalle Olimpiadi invernali.