Covid: lockdown in Cina per 13 milioni di persone

Vatican News

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Cinquantadue nuovi casi, 143 in totale, ed è lockdown per 13 milioni di persone. Accade a Xi’an, la città dell’Esercito di Terracotta, nella provincia cinese di Shaanxi. Decisione dettata anche dalle olimpiadi invernali il prossimo 4 febbraio. Si può uscire una sola volta ogni due giorni. Misure, frutto di “tolleranza zero” per “zero trasmissione” dei contagi. Le restrizioni di Xi’an sono alcune delle più dure che siano state adottate in Cina da quando nel 2020 impose un lockdown rigido a oltre 11 milioni di persone a Wuhan e nei dintorni a seguito del rilevamento del primo caso di Covid-19 a fine 2019.

Gran Bretagna nella morsa del coronavirus

Numeri diversi in Europa, ieri nel Regno Unito, uno dei Paesi più colpiti al mondo, si sono registrati più di centomila contagi in 24 ore, si accelera sulle vaccinazioni, oltre un milione di dosi vengono somministrate ogni giorno. In questo contesto, il governo ha comunque ridotto il periodo di isolamento in Inghilterra da dieci a sette giorni per le persone vaccinate che hanno contratto il virus. Intanto due studi britannici pubblicati mercoledì mostrano che le infezioni con la variante Omicron di Covid-19 hanno meno probabilità di provocare ricoveri in ospedale rispetto alla variante Delta. Obbligo di mascherina all’aperto in Spagna e da oggi anche in Italia dove si stanno cercando contromisure alla variante Omicron: 36 mila casi in 24 ore, mentre la percentuale di ricoveri pediatrici raddoppia e sale del 96%, si tratta di tutti bimbi non vaccinati. Stamani la cabina di regia del Governo sulle contromisure, sul tavolo ci sarebbe anche l’estensione del supergreen pass nei luoghi di lavoro. Dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco,  via libera al vaccino Novavax per gli over 18 con un ciclo vaccinale primario di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra. Dalla prossima settimana, in Israele al via la quarta dose agli over 60. Rinviata la notte degli Oscar a Los Angeles proprio a causa della variante Omicron, molto diffusa in California.