Coronavirus nel mondo: l’Europa divista tra aperture e nuove restrizioni

Vatican News

Michele Raviart – Città del Vaticano

Tra nuovi lockdown e diminuzione delle restrizioni continua la lotta dei Paesi europei ai nuovi contagi di coronavirus. Da questa mattina gli alunni delle scuole del Regno Unito ritornano in aula, primo passo per uscire dal terzo lockdown. L’obiettivo, con 22 milioni di prime dosi vaccinali effettuate sulla popolazione, è arrivare a fine mese con la possibilità per sei persone di incontrarsi all’esterno e di aprire pub e ristoranti entro il 12 aprile.

Riaperture in Germania

Librerie, negozi di fiori e autoscuole accoglieranno da oggi nuovi visitatori in Germania, dove la popolazione vaccinata è il 5% e nelle ultime settimane è aumentato il malcontento tra la cittadinanza. Malcontento che in Grecia è sfociato in una manifestazione alla periferia di Atene, in cui la polizia ha sgombrato 500 persone riunite per manifestare contro un intervento precedente delle forze dell’ordine intervenute per far rispettare le norme anti-covid.

Chiudono i locali in Finlandia e Ungheria

Misure di contenimento più strette da oggi in Finlandia, dove da oggi saranno chiusi bar e ristoranti, e in Ungheria, dove a causa dell’aumento dei contagi si chiudono scuole e la maggior parte dei negozi e delle imprese private.  C’è attesa poi per le misure che saranno prese oggi pomeriggio dal governo olandese per capire se saranno confermate o meno le restrizioni, dopo le manifestazioni contro il coprifuoco alle 18 delle settimane scorse. Primo fine settimana di lockdown anche nel nord della Francia, che ha consegnato 15 mila dosi alla Slovacchia, che ora è uno dei Paesi europei più colpiti. Forte aumento dei ricoveri in terapia intensiva in Austria, aumentato del 23% nelle ultime due settimane a causa della diffusione della cosiddetta variante inglese. 700 mila le persone vaccinate invece a Mosca, con oltre 2,5 milioni di russi che hanno ricevuto entrambe le dosi.

Allentamenti in Israele e Libano

Un ritorno quasi alla normalità per Israele, dove da ieri sono stati riaperti scuole, bar e ristoranti per i possessori del “passaporto verde” rilasciato alle persone vaccinate. Nuovi allentamenti anche nel vicino Libano: aperti da oggi, i negozi e le istituzioni dalle ore 8 alle ore 17. Provvedimenti che dureranno fino al 22 marzo, quando è prevista la riapertura delle scuole.

Vaccini Covax in Etiopia e Togo

Intanto in Africa l’Etiopia ha ricevuto ieri i primi due milioni di dosi, grazie all’iniziativa Covax dell’Organizzazione mondiale della Sanità che ha come obiettivo quello di fornire di vaccini i Paesi più poveri. 156 mila le dosi di vaccino AstraZeneca arrivate invece in Togo, tramite lo stesso meccanismo Covax, che saranno consegnate al personale sanitario del Paese e agli over 50 della capitale Lomè.

La situazione in Asia

In Asia sono state somministrare le prime dosi di vaccino in Vietnam. L’obiettivo è vaccinare almeno metà dei 96 milioni di cittadini entro la fine dell’anno grazie alle forniture trattate con AstraZeneca, Pfizer e il programma Covax. Primo lockdown invece a Timor Est, mentre la Nuova Zelanda ha annunciato di aver già acquistato le dosi sufficienti per vaccinare i suoi 5 milioni di abitanti.

Piano da 1900 miliardi per risanare l’economia Usa

Negli Stati Uniti, che rimangono il Paese più colpito al mondo con oltre 520 mila morti finora, il presidente Biden ha annunciato un piano da 1900 miliardi di dollari per rilanciare l’economia. In Canada, nello Stato del Quebec, migliaia di persone hanno manifestato contro il governo in favore del ritorno a praticare gli sport di squadra. Superati gli undici milioni di contagi in Brasile, terzo Paese più colpito dopo l’India, che ha fornito 200 mila dosi di vaccino al Nicaragua.