Comece e Cec pronte a contribuire ad una Ue volta al bene comune

Vatican News

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Le Chiese, insieme ad altri stakeholder, possono contribuire in modo significativo a una struttura istituzionale tesa a servire meglio il bene comune, riducendo la distanza tra le istituzioni dell’Ue e i cittadini e promuovendo il dialogo e le politiche centrate su persone, famiglie e comunità. E proprio il tema della partecipazione delle Chiese alla Conferenza sul futuro dell’Europa è stata ieri al centro dell’incontro on line della delegazione ecumenica della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) e della Conferenza delle Chiese europee (Cec) con Nuno Brito, rappresentante permanente del Portogallo presso l’Unione europea.

Dialogo e interazione costruttivi con l’Ue

All’incontro hanno preso parte padre Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Comece, Jørgen Skov Sørensen, segretario generale della Cec e José-Luis Bazán, consulente legale della Comece per i temi della migrazione, dell’asilo e della libertà religiosa. Discutendo delle priorità della presidenza portoghese del Consiglio dell’Unione europea, Comece e Cec, riferisce un comunicato, hanno ricordato l’importanza di mantenere un dialogo e un’interazione costruttivi con le presidenze dell’Ue, in conformità all’articolo 17 del Trattato sul funzionamento dell’Ue (TFUE).  

Il ruolo delle Chiese in Europa

Nuno Brito ha evidenziato che le Chiese, nel Vecchio Continente, “svolgono un ruolo importante nel ricordare alle nostre società che l’Europa si basa sulla centralità della dignità umana” e che non dobbiamo aver paura dei nostri vicini”. Nel corso dei lavori, la delegazione delle Chiese europee ha presentato un contributo congiunto con riflessioni, proposte e raccomandazioni politiche, e, in particolare nel difficile contesto della pandemia di Covid-19, ha rimarcato la necessità di promuovere una ripresa europea rafforzata dalle transizioni verdi e digitali. L’obiettivo è implementare il Pilastro Sociale dell’Ue per garantire una transizione verde e digitale equa e inclusiva e per rafforzare l’autonomia strategica di un’Europa aperta al mondo. Le Chiese hanno poi sollecitato la presidenza a promuovere il dialogo e l’unità tra gli Stati membri dell’UE per riaccendere speranza, fiducia e credibilità.

Ue come vera comunità di valori

Per Comece e Cec il rispetto della dignità umana e dei diritti umani, la libertà, la democrazia, la solidarietà, l’uguaglianza e lo Stato di diritto devono essere continuamente rafforzati al fine di riaffermare l’impegno per una visione dell’Unione europea come una vera comunità di valori che contribuiscono al futuro condiviso e sostenibile del mondo. Le Chiese d’Europa hanno inoltre accolto con favore il programma ambizioso, lungimirante e orientato verso tali valori della Presidenza portoghese dell’Ue e il suo impegno a rafforzare la resilienza dell’Europa e la fiducia dei cittadini nel modello sociale. Programma che vuole promuovere, tra l’altro un’Unione basata sulla solidarietà, la convergenza e la coesione, con un approccio coordinato riguardo al cambiamento climatico, alla transizione digitale e al benessere sociale, volto a promuovere uno stile di vita libero, responsabile dal punto di vista ambientale, socialmente forte, sostenibile e sano nel contesto della ripresa.