Comastri: il commosso ricordo di Madre Teresa di Calcutta

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Eugenio Bonanata – Città del Vaticano

“Madre Teresa è nel cuore di tanta gente, ovunque vado ne sento parlare”. Il cardinale Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica di San Pietro, riflette sulla partecipazione al momento liturgico organizzato a Roma per i 25 anni della morte della santa presso la chiesa di San Salvatore in Lauro. “Una veglia di ringraziamento per questo dono che ci ha fatto Gesù”, dice in un dialogo con Telepace. E spiega i motivi del suo forte legame con lei, riconosciuto un po’ da tutti nell’ambiente. “È una cosa che mi fa immensamente piacere, la sento come una presenza materna nella mia vita”.

L’incontro con Madre Teresa

Alla base di questo legame speciale ci sono i tanti incontri avuti negli anni, che restano scolpiti nel cuore del cardinale Comastri. “L’ultima volta l’ho vista il 22 maggio del 1997, pochi giorni dopo la morte della mia mamma il 5 maggio”. Madre Teresa la conosceva”, sottolinea il porporato mostrando una foto che ritrae le due mentre si abbracciano. “Le dissi: mia mamma mi ha lasciato. E lei: ‘non dire così perché il paradiso non allontana le persone, ma le avvicina. La tua mamma non ti ha lasciato, è sempre presente. E presto ci sarò anche io: ti saremo vicino!’. Io questa parola non riesco a ripeterla senza commuovermi”, afferma con la voce rotta dall’emozione.

Ascolta l’intervista al cardinale Angelo Comastri

Il dialogo prosegue sulla scia dei ricordi, soffermandosi su alcuni aneddoti. Una volta Madre Teresa rispose con una certa fermezza al cardinale che aveva manifestato un po’ di preoccupazione alla luce dei suoi frequenti spostamenti nel mondo per iniziative benefiche, nonostante le condizioni fisiche un po’ precarie. “Finché vivo e ho un solo respiro – osservò – devo spenderlo per fare la carità, perché quando morirò porterò con me soltanto la valigia della carità”. E poi aggiunse, con un sorriso: “guarda che questo vale anche per te”.

Tutti possono seguire la sua strada

L’insegnamento di Madre Teresa è proprio questo secondo il cardinale: tutti possiamo contribuire a modificare la realtà che ci circonda mettendo in campo l’amore per il prossimo. “Ha lasciato dietro di sé un’eredità impressionante di opere di carità: oggi sono più di 5 mila le giovani che la stanno seguendo su questa strada in 762 centri di carità aperti in 139 nazioni del mondo. Il Signore – sottolinea – si è servito di lei per contestare l’egoismo che oggi è dilagante e per farci capire che tutti, se vogliamo, possiamo fare la nostra parte di bene modificando il mondo con la carità”.