Chiara Amirante difende il cardinale Ouellet

Vatican News

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“Il 17 agosto 2022 è un giorno che non dimenticherò: i titoli riportati da numerose delle principali testate giornalistiche affermano che il cardinale Ouellet è accusato di abusi sessuali…”. Lo scrive Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti, in un commento pubblicato sul sito di Famiglia Cristiana.

“Da come sono scritti la maggior parte dei titoli – continua Chiara Amirante – si ha l’impressione che la sentenza sia stata già emessa prima ancora dell’inizio di un giusto processo. Leggo subito, con una spada nel cuore, perché conosco molto bene il cardinale Ouellet, i vari articoli per capire cosa è successo. Solo in due riesco finalmente a trovare, al di là dei titoli a dir poco infamanti, qual è la reale accusa”. La presunta vittima ha affermato che durante un coktail, alla presenza quindi di tante persone, Ouellet nel salutarla le avrebbe messo le mani sulla schiena “piuttosto in basso”. Conclude l’accusatrice: “Non so se sono stata una vittima, ma questa è la mia storia”.

Amirante, che conosce molto bene Ouellet, si dice certa in cuor suo dell’innocenza del cardinale: “Si tratta di una persona integra, di grande virtù, di profonda spiritualità, che lavora infaticabilmente per il bene della Chiesa e di tanti, che ha dedicato molte energie proprio nel fare di tutto per tutelare le vittime di abusi”. “Vivo da trent’anni accogliendo giovani in situazioni di grave disagio – afferma la fondatrice di Nuovi Orizzonti – e posso assicurare che la piaga degli abusi è una delle più terribili che sta colpendo con ferite indelebili e mortali troppi innocenti: secondo dati Onu una persona su tre ne è vittima. Si tratta quindi di una piaga che va combattuta ed estirpata con ogni mezzo perché il dolore delle vittime è qualcosa di terribile ed ho speso e spesso rischiato la mia vita a difesa di tante di queste vittime.

Conosco però anche preti incarcerati ingiustamente e poi rilasciati dopo anni per insussistenza dei fatti. O tante altre persone rovinate da infamanti diffamazioni”.

“Credo che il diritto alla cronaca – conclude Chiara Amirante – non possa e non debba mai andare a ledere il principio della presunzione di innocenza fino a prova contraria che è a base nel nostro diritto”.