Cei: in Ucraina il conflitto lasci spazio alla pace

Vatican News

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

L’attualità che si intreccia con il cammino sinodale della Chiesa. Sono queste le due direttrici sulle quali viaggia il comunicato Cei. Dall’ascolto dell’esperienza della Carovana della pace, organizzata da #Stopthewarnow e giunta in Ucraina, i vescovi hanno rinnovato l’auspicio che le armi possano tacere e il conflitto lasci presto spazio alla pace.

Dolore per il crollo della Marmolada e per suor Luisa Dell’Orto

Nella nota della Conferenza episcopale italiana, che ieri si è riunita virtualmente, si esprime dolore per quanto accaduto sulla Marmolada, insieme alle preghiere per le vittime, la solidarietà e la vicinanza, è stato lanciato un appello perché tutti facciano la propria parte per proteggere la Casa comune, perseguendo uno sviluppo sostenibile e integrale. Solidarietà ancora per le missionarie e i missionari che, in tutto il mondo, spendono la vita per il Vangelo e a servizio degli ultimi, mostrando anche in contesti difficili, il volto di una Chiesa materna e misericordiosa. “La loro testimonianza – è stato evidenziato – incoraggia la Chiesa a vivere in pienezza la sua dimensione missionaria, con il coinvolgimento dell’intera comunità”. In particolare, nella nota, si ricorda il sacrificio di suor Luisa Dell’Orto, Piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld, uccisa il 25 giugno a Port- au-Prince, ad Haiti.

Lo “ius culturae”

Ribadita la necessità di operare per una Chiesa che sia prossima, capace di mettersi in ascolto e dialogare con la politica, la società e la cultura, in un puro stile sinodale. “Lo sguardo evangelico – si legge – deve abbracciare anche la cultura, illuminando tutti gli ambiti che riguardano la persona, dal concepimento al fine vita, dall’accoglienza alla dignità del vivere”. I vescovi hanno poi puntato l’attenzione sullo “ius culturae” quale fondamentale strumento di inclusione. Il fenomeno migratorio, come ha sottolineato il cardinale presidente Matteo Zuppi, richiede un approccio umanitario e di sistema. Stesso approccio per il tema della cittadinanza, argomento al centro dell’attenzione della Chiesa in Italia, fin dal Convegno Ecclesiale di Verona del 2006.

Lo stile sinodale

Ampio spazio è stato riservato al confronto sul cammino sinodale delle Chiese in Italia, con l’approvazione del testo, integrato dai vari contributi emersi, che apre alcune prospettive per il secondo anno di ascolto della “fase narrativa”. Suggeriti dei “cantieri sinodali”, “ossia laboratori aperti, da adattare liberamente a ciascuna realtà”. Tra le priorità indicate ci sono la crescita nello stile sinodale e nella cura delle relazioni, l’ascolto dei “mondi” meno coinvolti nel primo anno, la promozione della corresponsabilità di tutti i battezzati, lo snellimento delle strutture per un annuncio più efficace del Vangelo. Il Consiglio ha poi approvato i nuovi parametri per la concessione dei contributi relativi all’edilizia di culto e le integrazioni richieste dalla 76ª Assemblea Generale della Cei alla Nota “I ministeri del Lettore, dell’Accolito e del Catechista per le Chiese che sono in Italia”. Infine è stata letta la comunicazione del Papa che ha scelto come segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari.