Castel Gandolfo, riapre al pubblico l’osservatorio astronomico del Papa

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Da giovedì 3 agosto la Specola Vaticana propone un calendario di visite guidate in collaborazione con i Musei Vaticani. Tra le curiosità in mostra, campioni di rocce lunari e di meteoriti, testi rari e opere d’arte sul tema

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Un viaggio tra le stelle senza muoversi dalla Terra: è quello che viene proposto, a partire dal 3 agosto prossimo, alla Specola Vaticana di Castel Gandolfo, dove gli esperti di astronomia porteranno per mano i visitatori alla scoperta di rocce lunari, campioni di meteoriti, ma anche testi rari e opere d’arte a tema.  Si arricchisce così la proposta culturale delle Ville pontificie, di cui sono già visitabili i giardini e il palazzo apostolico, cui vanno ora ad aggiungersi gli spazi museali del centro visitatori della Specola e le suggestive Cupole Barberini, sede degli storici e ancora funzionanti telescopi Carte du ciel e Schmidt.

I Papi e l’osservatorio

Numerose le foto e le gigantografie appese alle pareti degli ambienti che saranno visitabili dal 3 agosto prossimo e che dimostrano il rapporto, nel corso degli anni, tra i vari Pontefici e la Specola. Suggestiva, ad esempio, la fotografia scattata il 20 luglio 1969 che ritrae Paolo VI guardare la luna dal telescopio poche ore prima dell’allunaggio dell’Apollo 11, mentre un altro scatto mostra il Papa mentre rilascia il messaggio di benedizione agli astronauti. Un’altra immagine ricorda, invece, la visita di Papa Benedetto XVI che tiene in mano con un fazzoletto un meteorite di Nakhla, dal nome della località egiziana in cui è stato trovato nel 1911 e che si pensa provenga da Marte.

La storia della Specola Vaticana

La Specola Vaticana è un istituto di ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede. Le sue origini risalgono alla fine del XVI secolo, quando nel 1578 Papa Gregorio XIII invitò i gesuiti astronomi e matematici del Collegio Romano a preparare la riforma del calendario promulgata poi nel 1582. La Specola operò in Vaticano per poco più di 40 anni, ma agli inizi degli anni trenta, l’aumento delle luci elettriche insieme alla crescita urbana della capitale resero il cielo di Roma così luminoso da rendere impossibile agli astronomi lo studio delle stelle più deboli. Per questo Pio XI dispose che l’osservatorio si trasferisse nella sua residenza estiva a Castel Gandolfo. Nel 1981 venne poi fondato un secondo centro di ricerca a Tucson in Arizona, il “Vatican Observatory Research Group”, e nel 1993 la Specola, in collaborazione con l’Osservatorio Steward, portò a termine la costruzione del Telescopio Vaticano a Tecnologia Avanzata sul Monte Graham in Arizona. Oggi la Specola Vaticana collabora con molti istituti astronomici internazionali ed è membro della Unione Astronomica Internazionale, del Centro Internazionale per l’Astrofisica Relativistica e dal 1986, a Castel Gandolfo, organizza una scuola estiva di astronomia.