Card. Bassetti: “Sono stato nel deserto, ma con gli angeli”

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Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha lasciato giovedì 3 dicembre il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, dove si trovava da giovedì 19 novembre. Dopo la positività al COVID-19 riscontrata il 28 ottobre scorso, il Cardinale Presidente era stato ricoverato presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia “Santa Maria della Misericordia” il 31 ottobre e qui era stato sottoposto alle terapie del caso fino al trasferimento, nella notte tra il 2 e il 3 novembre, nella struttura di Terapia Intensiva 2. Nel tardo pomeriggio di venerdì 13 novembre, il Cardinale era stato trasferito nuovamente alla degenza ordinaria di Medicina d’Urgenza COVID 1 e poi dimesso il 19 novembre. È seguito un periodo di convalescenza al Policlinico Universitario Agostino Gemelli: il 22 novembre è risultato negativo al tampone per la ricerca del COVID-19. Oggi le dimissioni. Nel far ritorno a Perugia il Cardinale ringrazia, con un messaggio, quanti si sono presi cura di lui, in modo particolare gli operatori sanitari e della comunicazione. Di seguito il testo del messaggio:

C’è un episodio della vita di Gesù, raccontato all’inizio del Vangelo di Marco, che mi ha sempre affascinato ma anche un po’ intimorito: prima di iniziare la sua predicazione pubblica, Gesù trascorre quaranta giorni nel deserto (Mc 1,12). Ho sempre pensato che deve essere stato un tempo duro: il Vangelo tiene a precisare che il Figlio di Dio «stava con le bestie selvatiche» (Mc 1,13). Ho immaginato che si sia trattato di un tempo di solitudine profonda e di senso di abbandono, in cui avrà pensato alla sua vita passata e avrà sperato ancora in una vita futura bella. Ma il Vangelo aggiunge anche che «gli angeli lo servivano» (Mc 1,13). Quindi vuol dire che non era affatto solo: ha sentito intorno a sé la presenza di forze buone, che gli trasmettevano la vicinanza di Dio. Questa presenza mi ha consolato ogni volta che sono tornato a questo episodio del Vangelo.

Oggi posso dire che i giorni che ho vissuto in ospedale per via del COVID-19 sono stati un po’ come quelli di Gesù del deserto. Ho sentito l’arsura, la fatica di respirare, la lotta del mio corpo per respingere l’infezione. Sono stati momenti difficili per me e lo sono per chiunque si trovi in una condizione di sofferenza e veda minacciata la propria vita. Ma posso testimoniare di avere sentito anche la compagnia di alcuni angeli, che mi hanno ricordato quelli che erano al fianco di Gesù: sono anzitutto gli operatori sanitari, dai medici agli infermieri, che si sono presi cura di me prima a Perugia e poi a Roma. Sono stati “angeli custodi” professionali e amabili. A loro non posso che rivolgere il mio primo ringraziamento. Ma vorrei cogliere l’occasione per ringraziare altri angeli: sono gli operatori della comunicazione. Nella Bibbia, l’angelo è il messaggero: io mi sono sentito custodito da persone, che erano attente alla mia persona prima ancora che al mio ruolo, che hanno raccontato un uomo malato prima ancora che la malattia di un cardinale. Grazie a questa loro attenzione ho sentito vicina la presenza di tante persone che hanno pregato per me.

In questo momento particolare della nostra storia affido a voi che, ogni giorno, raccontate quanto avviene in Italia e nel mondo, un passaggio del messaggio che il Santo Padre vi ha rivolto per la 51ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: «La speranza è la più umile delle virtù, perché rimane nascosta nelle pieghe della vita, ma è simile al lievito che fa fermentare tutta la pasta». V’incoraggio a cercare i semi di speranza sparsi nella quotidianità per costruire una società più bella, fondata sulla fraternità.

Il Signore benedica questi angeli, che sanno servire la verità con carità.

Gualtiero Cardinale Bassetti

Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve

Presidente della CEI