Canada, un sacerdote indigeno: la nostra cultura è capace di trasmettere il Vangelo

Vatican News

Griselda Mutual – Vatican News

“La nostra cultura non è strettamente pagana, ma è anche capace di ricevere e trasmettere il Vangelo”, afferma padre Cristino Bouvette, sacerdote della diocesi di Calgary, Alberta, di origini indigene, che ha collaborato con il cerimoniere del Papa, monsignor Diego Ravelli, per organizzare le Messe e i servizi di preghiera del 37.mo viaggio apostolico. A Vatican News, il sacerdote sottolinea che il carattere universale della liturgia è finalizzato ad aiutare le persone a sperimentare la vicinanza di Dio. Padre Cristino parla inoltre delle sue speranze per la guarigione e la pace tra i popoli. Interpellato su come viva la sua attività di organizzatore delle cerimonie papali in Canada spiega: “Con trepidazione. Non spetta a me decidere cosa e come il Santo Padre debba trasmettere la fede ai popoli di queste terre, posso solo anticipare alcuni aspetti significativi”.

Il più grande raduno cattolico del Canada

Gli indigeni si presentano al Pontefice con i loro costumi tradizionali e condividono con lui alcuni tra gli elementi più significativi della loro cultura. Da parte sua Francesco compirà alcuni gesti molto significativi durante le celebrazioni: ad esempio quando parteciperà al ‘Lac Ste Anne Pilgrimage’ – il pellegrinaggio al lago di Sant’Anna – per la Liturgia della Parola, al suo arrivo benedirà i quattro punti cardinali secondo l’usanza locale e poi pronuncerà il testo della benedizione. Questo pellegrinaggio è nato più di cento anni fa ed è diventato il più grande raduno cattolico annuale del Canada occidentale durante la settimana del 26 luglio, festa di Sant’Anna, la nonna di Gesù, una figura di grande importanza nelle culture indigene.

Una liturgia universale

Secondo padre Bouvette, tramite alcuni gesti liturgici Francesco potrà comunicare alle popolazioni indigene del Canada “che Dio è loro vicino”. “Attraverso la liturgia – spiega – il Papa vuole che comprendano che prima ancora delle loro origini terrene, la loro vera origine è nel Creatore”. La liturgia avrà dunque un carattere universale: “Durante le celebrazioni ci saranno canti, musica, atti o gesti rituali che sono particolarmente significativi per le popolazioni indigene”, ma che “per tutte le persone di fede avranno ugualmente senso”.  Sarà un'”esperienza di guarigione per le popolazioni indigene”, prosegue, una riaffermazione che “la nostra cultura non è esclusivamente pagana, ma è anche capace di accogliere e trasmettere il Vangelo”.

Perdono, guarigione e pace

Infine il sacerdote con speranza e fede, auspica e prega “per la guarigione e la pace, affinché coloro che hanno bisogno della presenza del Santo Padre per intraprendere un cammino di perdono e quindi di libertà, escano trasformati da questo incontro”.