Biennale Musica, tra storia e innovazione

Vatican News

Marco Di Battista – Città del Vaticano

La Biennale Musica di Venezia resta in scena e si prepara al rush finale della programmazione. Dopo il lusinghiero inizio in termini di pubblico e di critica l’edizione 2022 “Out of Scene” propone una lunga serie di concerti fino al 25 settembre. Scopriamone almeno quattro. Lunedì 19 al Teatro Goldoni vedremo la prima assoluta di The Book of Water di Michel van der Aa. Sul palco un quartetto d’archi e un attore, attorno a loro video e tanta tecnologia. Non è un caso che il compositore olandese sia uno dei più stimati della sua generazione.

Mercoledì 21 ci si trasferisce alla Basilica di San Marco. La compositrice estone Helena Tulve rielabora la tradizione medievale veneziana sposandola alla sua poetica di “anima baltica” con Visions, in prima esecuzione assoluta. Protagonisti l’ensemble Vox Clamantis con il Coro della Cappella Marciana diretto da Marco Gemmani e l’Ensemble barocco del Conservatorio di Venezia diretto da Francesco Erle. Dal sacro al profano, ma sempre sulla linea del confronto col passato, il 24 settembre alla Scuola Grande di San Rocco la compositrice belga Annelies Van Parys si confronta con il madrigale rappresentativo di Adriano Banchieri. Il frutto di questo dialogo è Notwehr, per due voci soliste ed ensemble vocale e strumentale, commissione della Biennale di Venezia e in prima assoluta. Con le soliste Johanna Zimmer, soprano, e Els Mondelaers, mezzozoprano, i gruppi Venetiaeterna e Hermes.

La conclusione del Festival, il 25 settembre, è affidata a uno dei capolavori usciti dalla creatività di Giorgio Battistelli, che quest’anno ha avuto l’importante riconoscimento del Leone d’oro alla carriera: Experimentum Mundi. La composizione, del 1981, reca il sottotitolo di “Opera di musica immaginifica” e mette sul palcoscenico sedici artigiani che lasciano per un giorno la loro bottega e con i loro strumenti di lavoro intepretano una partitura scritta per esaltare il legame tra arte e realtà.