Ayuso e Czerny: il Premio Zayed per costruire ponti di fraternità

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Si terrà domani, 26 febbraio ad Abu Dhabi, la cerimonia per la consegna del Premio Zayed 2022. Negli Emirati Arabi Uniti, per l’occasione, sono presenti i cardinali Miguel Angel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e Michael Czerny, Prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Per il cardinale Czerny, membro della giuria del premio di quest’anno, sia la Giornata Internazionale della Fraternità Umana, in programma il 4 febbraio come stabilito dall’Onu nel 2021, che la cerimonia del Premio Zayed possono avere un significato speciale: “La mancanza di speranza – afferma – è forse l’effetto più terribile di questa pandemia di Covid: la celebrazione e il Premio sono gesti concreti che esprimono speranza”. L’auspicio del porporato è che entrambi “siano un’occasione per riaprire il cuore e la mente e vedere che il futuro ci aspetta con grandi promesse”.

Questo premio – si legge in una nota congiunta dei cardinali Miguel Angel Ayuso Guixot e Michael Czerny – intende riconoscere gli individui o le entità di tutto il mondo che hanno messo in pratica l’ideale di fraternità umana enunciato nella dichiarazione firmata da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmed el-Tayeb, il 4 febbraio 2019. Un riconoscimento che onora gli individui e le organizzazioni che hanno messo in atto lo spirito della dichiarazione costruendo ponti di fraternità tra le nazioni e i popoli promuovendo la pace.

Sulla fraternità si era espresso lo stesso cardinale Ayuso, presidente del Comitato Superiore per la Fraternità Umana che assegna il Premio Zayed, in un’intervista a febbraio a Vatican News. Allora aveva sottolineato come questo tema sia “un messaggio da trasmettere affinché ognuno possa mettere in pratica con azioni concrete questo avvicinamento ai nostri fratelli in umanità”.

La giuria del Premio è composta da sei membri, oltre allo stesso cardinale Czerny, c’è Mahamadou Issoufou, ex presidente del Niger; Phumzile Mlambo-Ngcuka, ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite e direttore esecutivo di UN Women e vice presidente del Sudafrica; Leah Pisar, presidente del Progetto Aladdin; José Ramos-Horta, premio Nobel per la pace ed ex presidente di Timor Est; e dal giudice Mohamed Abdelsalam, segretario generale del Comitato Superiore della Fratellanza Umana.

La prima edizione del premio, nel 2019, è stata assegnata ai firmatari del Documento sulla Fraternità Umana, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmed el-Tayeb. Nel 2021, il premio è andato al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e all’attivista franco-marocchina Latifa Ibn Ziaten.