Assemblea Uisg: vulnerabili e in cammino, insieme verso il Sinodo

Vatican News

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

La scelta del focus della 22ma assemblea plenaria UISG è stata suggerita dall’esperienza di vulnerabilità vissuta negli ultimi due anni segnati dal covid e negli ultimi mesi dalla guerra, nel contesto della preparazione al Sinodo sulla sinodalità.

L’autorità e il servizio

La pandemia “ha reso la fragilità ancora più evidente”, ha detto nel suo intervento la presidente UISG, suor Jolanta Kafka. La vita religiosa oggi è vulnerabile: “stiamo attraversando un momento di crisi”, un processo di trasformazione e occorre “rileggere l’esercizio della leadership, la missione dell’autorità come servizio, nello spirito evangelico e sinodale”.La fragilità d’altronde, ha constatato la religiosa è “una realtà a cui Dio ci chiama” e in un’ottica sinodale “quando abbracciamo la fragilità siamo rafforzati per sostenerci a vicenda”. Comune ad ogni famiglia religiosa è l’esigenza di “rispondere al grido di Dio nei bisognosi e nei fragili”, ma spesso, ha ammesso suor Kafka “ci siamo messi dalla parte dei bisognosi in una posizione di potere”. Essere vulnerabile invece mette in relazione, offre la consapevolezza di non bastare a sé stessi. In quest’ottica le superiore generali vogliono accogliere l’invito a camminare insieme, accanto ai lontani e agli esclusi, nel discernimento e nell’annuncio del Vangelo, ponendo al centro Cristo, via, verità e vita.

Coraggio

Riconoscersi vulnerabili richiede coraggio. Ne è convinta suor Mary Kudiyiruppil, vice segretario esecutivo UISG. “La fede in Dio, la preghiera, la certezza di essere chiamate e mandate da Dio”, in sintesi tutti i presupposti della vita consacrata, rendono forse più difficile “apparire vulnerabili”. Eppure oggi, a partire dai numeri, le congregazioni sperimentano questa condizione. “Abbracciare la vulnerabilità”,  ha aggiunto, “non vuol dire tollerarla, ma riconoscerla e sentirsi a proprio agio”, comprendere come, anche se vulnerabili, le religiose oggi possano con la loro presenza“mantenere viva la fiamma della speranza”.

Comunione e inclusione

Occorre quindi proseguire nel cammino sinodale, radicato nella UISG fin dalla sua creazione nel 1956, a partire dalla coscienza di essere fragili per rispondere alle sfide della contemporaneità. Camminare insieme vuol dire secondo suor Franca Zonta, superiora generale delle Suore Marianiste, vivere “la comunione dei diversi carismi, partecipare e condividere esperienze, mettere in comune le risorse per la missione che oggi richiede sinergia, inclusione, integrazione”. La religiosa ha messo in guardia dal concepire la “sinodalità” solamente come una parola alla moda: essa al contrario costituisce sfida per operare un “cambio di mentalità”, un “nuovo modo di concepire la leadership”. “L’interculturalità”, propria delle congregazioni religiose, è quindi “una grande opportunità per sperimentare che il sogno di Papa Francesco espresso in ‘Fratelli Tutti” è possibile”.

Un cammino già avviato

Tutto ciò si incarna in iniziative concrete. La segretaria esecutiva UISG, suor Pat Murray ne ha citate alcune: la Catholic Care for Children International (CCCI) avviata in alcuni paesi dell’Africa e oggi introdotta anche in Asia allo scopo di promuovere una cura dell’infanzia basata sulla famiglia, piuttosto che sugli orfanotrofi; la Commissione per la cura e la salvaguardia dei minori e degli adulti vulnerabili; la Sister Advocating, iniziativa per tutelare le persone più deboli;  la piattaforma Laudato Sì per rispondere all’appello di Papa Francesco nella direzione di una conversione ecologica personale e comunitaria; l’impegno in favore delle suore anziane nel mondo, con speciale attenzione alle forme di deterioramento cognitivo come l’Alzheimer.

Su un totale di 1900 Superiore Generali, circa 700 prenderanno parte all’Assemblea Plenaria della Uisg. 520 di queste saranno presenti fisicamente all’Hotel Ergife di Roma dove si svolgono i lavori. Le altre 140 si collegheranno da remoto. 71 le nazionalità di provenienza: l’Europa dove risiedono molte delle Case Generali è il continente più rappresentato.