Arcivescovo Martin: Avvento, tempo di promesse per nuove speranze

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Isabella Piro – Città del Vaticano

Speranza in tempi migliori, fiducia nel futuro, desiderio di un nuovo inizio, soprattutto dopo un secondo anno segnato dall’emergenza sanitaria da coronavirus: sono questi i sentimenti espressi dalla Conferenza episcopale di Irlanda in vista dell’Avvento, la cui prima domenica cadrà il 28 novembre. Per l’occasione, i presuli hanno diffuso un calendario digitale interattivo: giunto all’ottava edizione, tale strumento offre risorse per le parrocchie, le scuole e le famiglie, in modo da aiutarle a pregare e a riflettere sull’importanza di porre Cristo al centro dei preparativi natalizi. Disponibile sul sito Internet dei vescovi (www.catholicbishops.ie) a partire da domenica prossima, il calendario digitale potrà essere diffuso anche sui social network, attraverso due hashtag specifici: #SharingHope e #LivingAdvent, ossia #Condividerelasperanza e #Viverel’Avvento.

Vedere il volto di Cristo nei poveri e nei sofferenti

“La prima domenica di Avvento è in realtà il capodanno della Chiesa cristiana – afferma Monsignor Eamon Martin, arcivescovo di Armagh , primate di tutta l’Irlanda e presidente del Consiglio episcopale per le comunicazioni sociali – Quest’anno, forse più che mai, abbiamo bisogno di idee e ispirazione che ci aiutino a trovare un barlume di luce, una nota di gioia, una promessa di consolazione”, anche e soprattutto in quelle “zone travagliate del mondo in cui il messaggio cristiano di pace e bene verso tutti deve sovrastare il rumore della guerra, delle grida dei poveri e dell’agonia degli sfollati e degli oppressi”. Di qui, l’invito del presule ai fedeli ad essere “più consapevoli delle sofferenze dei nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo”, perché ogni giorno può rappresentare “un momento di conversione e un promemoria per cercare la presenza di Cristo sofferente nei malati, nei poveri e negli stranieri”.

Riscoprire il vero significato del Natale

Vero e proprio “viaggio verso il Natale”, il calendario digitale dell’Avvento è “una porta virtuale”, varcando la quale si possono “trovare momenti di pace e riscoprire il vero significato” della nascita di Gesù Bambino. “Dallo scoppio della pandemia – continua monsignor Martin – il popolo irlandese ha sopportato tempi difficili con coraggio, resilienza e compassione”, facendo “grandi sacrifici”, sia a livello individuale che comunitario, per proteggere “la vita, la salute e il bene di tutti”. Senza dimenticare i “tanti cristiani che si sono messi generosamente al servizio dei loro vicini, delle persone sole, isolate, malate e in lutto”, portando loro “l’enorme sostegno della fede, dell’amore e della speranza”.

La pandemia non ha distrutto la speranza cristiana

D’altronde, sottolinea il primate di tutta l’Irlanda, “Cristo è nato per portare speranza in un mondo oscuro”; quindi, anche se il Covid-19 “può aver colpito il cuore dell’impegno cristiano verso i malati ed i moribondi, non ha potuto però colpire o distruggere la speranza e la convinzione che Dio è vicino ai sofferenti ed a coloro che hanno il cuore spezzato”. “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce – conclude il presule, citando il profeta Isaia – perciò, durante l’Avvento, riflettiamo sulla promessa edificante del Natale, ovvero che Cristo è vivo e che è la nostra speranza”.

Suggerimenti per un Natale “ecologico”

Oltre ad includere le letture della Messa e il Santo del giorno, il calendario digitale interattivo dell’Avvento contiene preghiere per le famiglie; video tematici; una raccolta delle parole di speranza e consolazione pronunciate in diverse occasioni da Papa Francesco; suggerimenti per compiere gesti di gentilezza in famiglia, a scuola e in parrocchia. Ulteriori spunti di riflessione riguardano anche come rendere il Natale più sostenibile, in modo da prendersi cura del Creato, nostra casa comune; il programma degli eventi di Avvento nelle diocesi e le informazioni utili per aderire alle iniziative natalizie di solidarietà, promosse da Trócaire, l’agenzia di sviluppo oltremare della Chiesa cattolica irlandese. Da ricordare, infine, che alla realizzazione del calendario digitale hanno contribuito non solo vescovi, sacerdoti e religiosi, ma anche laici e studenti, sia scolastici che universitari.