Ambiente e sistemi democratici: dibattito al Consiglio d’Europa

Vatican News

Fausta Speranza – Strasburgo

Dalla democrazia deliberativa ai diritti umani, dall’attivismo giovanile alla salute, dai cambiamenti climatici alle minacce contro i paladini dell’ambiente. Sono i temi principali che verranno discussi in tre giorni ricchi di appuntamenti in plenaria, di tavole rotonde e di laboratori al Forum mondiale per la democrazia organizzato dal 2011 ogni anno dal Consiglio d’Europa. Da oggi, 8 novembre, al 10 novembre, rappresentanti del mondo della politica e attivisti, tra cui molti giovani, si ritrovano in presenza – dopo lo svolgimento virtuale nel 2020 – per discutere temi d’attualità per le democrazie di tutto il mondo e in particolare per rispondere a un interrogativo: “La democrazia può salvare l’ambiente?”

Il peso della pandemia

Il Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha sottolineato, nel rapporto del Consiglio d’Europa sullo stato delle democrazie a maggio scorso, come la pandemia rappresenti la sfida più grave, senza precedenti, che i Paesi del Consiglio d’Europa hanno dovuto affrontare dalla formazione dell’organizzazione stessa (è stata istituita in difesa dI diritti umani, democrazia e Stato di diritto il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra e ha la sua sede  istituzionale a Strasburgo, in Francia). Il prezzo della pandemia è altissimo innanzitutto in termini di vite umane, perché milioni di persone non sono sopravvissute al coronavirus, e poi in termini di gravi ricadute sociali, come la perdita di posti di lavoro, significativi cambiamenti in tantissimi aspetti della vita quotidiana. Il Consiglio d’Europa ha cercato di assicurare agli Stati membri il supporto di cui avevano bisogno per affrontare la crisi della salute pubblica in modo efficace e sostenibile, in relazione agli standard comuni in materia di diritti umani, democrazia e Stato di diritto. Ciò ha significato nel concreto offrire documenti di orientamento per le autorità nazionali, partecipare ai dibattiti in corso su come garantire requisiti, certificati e “pass” di vaccinazione conformi ai diritti umani. Quest’anno, si è tornati a discutere del rinnovamento democratico per l’Europa, dello stato degli elementi costitutivi chiave di cui è composta la sicurezza democratica in Europa. Nel rapporto 2021 emergono molti esempi di progressi nei 47 Stati membri, che non dovrebbero essere né trascurati né sottovalutati, ma si evidenzia anche un chiaro e preoccupante grado di ricaduta democratica.  

Difendere la cultura democratica

L’ambiente democratico e le istituzioni democratiche in Europa risultano sotto pressione. In molti casi le azioni legittime intraprese dalle autorità nazionali in risposta al Covid-19 hanno aggravato questa tendenza. I diritti e la libertà degli individui sono stati ridotti in modi che sarebbero inaccettabili in tempi normali. L’importante – raccomanda il Consiglio d’Europa – è che la cultura democratica non si svilisca. Questo è profondamente preoccupante. La democrazia è essenziale se le persone devono vivere in libertà, dignità e sicurezza. E’ anche necessario come sostegno per il mantenimento dei diritti umani e dello stato di diritto. Si tratta di tre pilastri inseparabili. Se uno si indebolisce, si indeboliscono anche gli altri.

La sfida ambientale

Pandemia e salute: tutto ci riporta alla questione ambientale. La concomitanza con la COP26 in corso a Glasgow offre dati aggiornati sui danni ambientali e il cambiamento climatico, che rappresentano la più grande minaccia esistenziale dell’umanità. Si richiede un’azione rapida e decisiva che interpella i sistemi democratici. Il dibattito all’interno del Consiglio d’Europa riguarda gli 830 milioni di cittadini che vivono nei 47 Stati membri. E il Forum, quest’anno alla decima edizione, è organizzato per dare voce non solo ai leader politici ma anche alle esperienze e iniziative della società civile. Proprio una di queste iniziative, nella giornata conclusiva del Forum, verrà insignita con il Premio per l’innovazione democratica.