Messaggio del Papa ai partecipanti al secondo Congresso latinoamericano sul tema “Curare, informare e comunicare: elementi chiave per una gestione efficace dei casi di abuso sessuale”, in corso ad Asuncion, in Paraguay: le violenze e le loro coperture da parte di vescovi e superiori “ha lasciato una ferita indelebile” in tante persone. Presto un rapporto della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori
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Un congresso che è “un’ulteriore espressione del desiderio di cambiamento della nostra Chiesa”, nella quale “l’abuso sessuale da parte del clero e la sua copertura da parte di vescovi e superiori religiosi ha lasciato una ferita indelebile” a motivo “del danno causato a così tante persone”. Ed è anche “un’espressione del processo sinodale di incontro, ascolto, riflessione e aiuto reciproco nel cercare di attuare e misurare il nostro impegno per prevenire gli abusi nella nostra Chiesa”. Così scrive il Papa nel messaggio inviato in occasione del secondo Congresso latinoamericano sulla prevenzione degli abusi, sul tema “Curare, informare e comunicare: elementi chiave per una gestione efficace dei casi di abuso sessuale”, in corso ad Asuncion, in Paraguay, dal 14 al 16 marzo.
Verificare l’adeguatezza delle misure di tutela
Francesco sottolinea che “i leader della Chiesa hanno fatto molto per affrontare questo male e per evitare che si ripeta” e incoraggia l’organizzazione di altri eventi come questo congresso, ma, aggiunge, “dobbiamo essere in grado di vedere i risultati che i minori sono più sicuri nella nostra Chiesa”. Per questo, ricorda di aver chiesto alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori “di monitorare e verificare l’adeguatezza delle politiche e delle prassi adeguate in tutta la Chiesa e di redigere un Rapporto che indichi i miglioramenti ancora necessari”.
“Apostoli della prevenzione”
Il Pontefice si congratula poi per l’inaugurazione ad Asuncion del nuovo Centro di Studi sulla Dignità Umana e la Prevenzione degli Abusi, “che sarà un punto focale nazionale dedicato a questo scopo” e agli “apostoli della prevenzione”, riuniti in questi giorni attorno al cardinale Adalberto Martinez, arcivescovo di Asuncion, dai diversi Paesi dell’America Latina e dell’Europa dice che “il vostro lavoro per la protezione dei più vulnerabili è urgente ed essenziale”.
Nel suo messaggio il Papa sottolinea l’importanza dei passi avanti di questa opera di protezione a livello delle Chiese locali. Il lavoro “di stabilire procedure chiare per la protezione delle persone vulnerabili nella Chiesa deve diventare parte integrante del lavoro e una priorità in ogni Chiesa locale”, con il supporto della Curia romana. Ricorda di aver chiesto alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori di supervisionare la corretta attuazione del motu proprio Vos estis lux mundi, (con le norme procedurali per combattere gli abusi sessuali nella Chiesa, pubblicato nel maggio 2019), “in modo che le persone abusate abbiano vie chiare e accessibili per cercare giustizia”. Quelle Chiese locali “in cui gli sforzi per promuovere adeguate misure preventive sono ancora nelle fasi iniziali a causa della mancanza di risorse, hanno bisogno di particolare attenzione”. Non si deve permettere infatti, per il Papa, “che le crudeli disuguaglianze che colpiscono le nostre società colpiscano anche la nostra Chiesa”.
Lavoro doloroso ma necessario
Infine Francesco ricorda l’incontro di quattro anni fa, in febbraio in Vaticano, di vescovi e superiori religiosi di tutto il mondo con i membri della Curia Romana “per affrontare il problema tangibile della cattiva gestione degli abusi sessuali sui minori da parte della gerarchia della Chiesa”. E ribadisce che “chiunque sminuisca l’impatto di questa storia o minimizzi il pericolo attuale disonora coloro che hanno sofferto così tanto e inganna coloro che dice di servire”. L’abuso sessuale da parte di chiunque nella Chiesa, ovunque si sia verificato, afferma ancora, “è un pericolo chiaro e presente per il benessere del popolo di Dio e la sua cattiva gestione continuerà a degradare il Vangelo del Signore agli occhi di tutti”. E affida all’intercessione di Nostra Signora dell’Assunzione, patrona del Paraguay, gli sforzi di “tutti coloro che sono impegnati in questo lavoro necessario ma doloroso del ministero della Chiesa”.