A Trento inaugurato il Festival dell’Economia, occasione per riflettere sul futuro

Vatican News

Adriana Masotti – Città del Vaticano

Che dopo la pandemia nulla sarebbe stato come prima lo hanno pensato in molti, in tanti hanno anzi auspicato che il Covid-19 con le sue conseguenze rappresentasse anche un’opportunità per rimettere in discussione paradigmi sociali ed economici consolidati. Il Festival dell’Economia di Trento vuol essere a questo proposito un’occasione di riflessione e confronto che guarda al futuro.

I numeri della manifestazione

L’evento è una quattro giorni a cui prenderanno parte otto Premi Nobel, tra cui i Premi Nobel per l’Economia Oliver D. Hart (2016), Daniel McFadden (2000), Edmund Phelps (2006) e i Premi Nobel per la pace, Muhammad Yunus (2006) e Tawakkul Karman (2011). A dire la loro, oltre 75 tra relatrici e relatori provenienti dal mondo accademico, 20 tra i più importanti esponenti dell’economia internazionali e nazionali, 26 rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali, più di 30 tra manager e imprenditrici e imprenditori di alcune delle maggiori imprese italiane e multinazionali, undici ministri. Il Festival 2022 è coordinato da un Comitato Scientifico di cui è presidente Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, di Radio 24 e dell’agenzia di stampa Radiocor, e vede diverse collaborazioni: Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, GEI – Associazione Italiana Economisti d’Impresa, ISPI, Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento, SIE – Società Italiana di Economia e con gli ideatori del Manifesto di Assisi.

“Tra ordine e disordine”: com’è cambiato il mondo

Stamattina, con una grande partecipazione di pubblico formato in buona parte da giovani, l’apertura dei lavori che proseguiranno fino a domenica 5 giugno sera. “Dopo la Pandemia. Tra ordine e disordine”, il tema scelto per quest’edizione in un contesto di post pandemia e con la guerra in corso in Ucraina. Il palinsesto complessivo conta più di 200 eventi. Accanto ai dibattiti e alle tavole rotonde arricchirà il programma una serie di iniziative come quella dal titolo “Visioni di futuro” rivolta agli studenti universitari e dottorandi, che inviterà i giovani a misurarsi su due temi tra quelli maggiormente in primo piano nel dibattito attuale: la parità di genere e la transizione energetica. O come “Economie dei Territori”, appuntamenti curati dalle realtà locali di riferimento del territorio Trentino o ancora la sezione di “Incontri con gli Autori” con le presentazioni di libri in diverse location della città. Novità di questa XVII edizione l’articolato calendario del “Fuori Festival” che prevede attività ‘educational’ per ragazzi e studenti e di intrattenimento per le famiglie, laboratori didattici per i più piccoli, spettacoli e concerti.

Alcuni tra i temi di riflessione e confronto

Tra i principali filoni su cui si articoleranno analisi e riflessioni ci sono: Demografia, per affrontare le emergenze di un Paese, l’Italia, che invecchia; Economia circolare e sostenibilità; Economia dello spazio; Economia digitale (tra criptovalute, intelligenza artificiale, industria 4.0, politiche per l’innovazione); Europa e Politiche comunitarie; Geopolitica; applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, PNRR; Patto di stabilità e inflazione; Transizione energetica e clima.  

Il cardinale Ravasi apre la cerimonia inaugurale

L’apertura della cerimonia inaugurale del Festival, questo pomeriggio, ha visto la scrittrice Silvia Avallone in dialogo con il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha tenuto poi un intervento sul tema. “Per una nuova filosofia dello sviluppo, tra etica e spiritualità”. La chiusura della manifestazione trentina sarà affidata invece al presidente di Confindustria Carlo Bonomi e al generale John R. Allen, presidente di The Brookings Institution ed ex comandante delle Forze Nato e delle Forze militari USA in Afghanistan, per una riflessione sul mondo dopo la crisi ucraina. Al Festival parteciperà, inoltre, il capo Tribù del Canada Artico, Angaangaq Angakkorsuad Kalaallit Shaman, che porterà il suo impegno per l’ambiente e i temi dei popoli indigeni.

Un confronto sulle opportunità di crescita

Al Festival dell’Economia ci si troverà a parlare, tra l’altro, della risposta italiana ed europea per la ripresa economica a seguito della crisi pandemica, del PNRR e, purtroppo, anche della guerra, ha affermato Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento presentando l’evento. Si cercherà un confronto, ha proseguito, “sui profondi effetti sociali, economici e politici che i recenti fenomeni internazionali hanno prodotto, stanno producendo e produrranno. Una riflessione utile per provare a cogliere, oltre ai fattori di destabilizzazione e incertezza, anche le opportunità di crescita”. 

Un tempo contrassegnato da cambiamenti epocali

La diciassettesima edizione del Festival dell’Economia di Trento sarà per Fabio Tamburini, presidente del Comitato Scientifico della manifestazione, “un’occasione di confronto a tutto campo per avere più strumenti di comprensione su dove sta andando il mondo in momenti di cambiamenti epocali.  È il momento giusto per farlo. L’ordine globale è alla ricerca di nuovi equilibri tra Occidente e Oriente, tra poveri e ricchi, tra industria e finanza – ha sottolineato ancora Tamburini -. È in corso una trasformazione profonda che sta cambiando la storia e la nostra quotidianità, un susseguirsi di avvenimenti che meritano di essere approfonditi e analizzati”. 

È necessario capire per scegliere i passi da compiere 

“Dopo la Pandemia. Tra ordine e disordine” è un titolo che, secondo Flavio Deflorian rettore dell’Università degli Studi di Trento,  “contiene un dato di ottimismo e un’incognita”. “Di fronte a noi si apre un mondo che è cambiato in alcune sue dorsali fondamentali come il lavoro, la mobilità, la digitalizzazione, la socialità… Ordine e disordine, e le vicende di guerra di queste settimane lo confermano in modo drammatico, sono davvero le incognite che abbiamo d’innanzi.” Deflorian si è detto convinto che appuntamenti come quello di Trento “siano straordinarie e necessarie occasioni per comprendere e per formarci, due requisiti fondamentali per poter scegliere, con consapevolezza e maturità, su quale strada muovere i prossimi passi”.